Vernio

I CONTI BARDI E SAN QURICO DI VERNIO – CENNI STORICI

San Quirico, a partire dal XVII secolo, divenne importante nella vita economica ed amministrativa della famiglia dei Conti Bardi perchè ospitò la loro residenza nell’autorevole e prestigioso palazzo, detto il Casone, attuale sede del Municipio.

San Quirico, a partire dal XVII secolo, divenne importante nella vita economica ed amministrativa della famiglia dei Conti Bardi perchè ospitò la loro residenza nell’autorevole e prestigioso palazzo, detto il Casone, attuale sede del Municipio.

Il comune di Vernio, esteso lungo la Valle del Bisenzio, è attraversato dal fiume omonimo e dal suo maggior affluente, il Fiumenta. Si sviluppa lungo la strada regionale 325 “Val di Bisenzio e Val di Setta” che per molti tratti costeggia la ferrovia Direttissima Firenze-Bologna, fondamentale snodo di collegamento tra Nord e Sud della penisola.

Il territorio è prevalentemente montuoso, caratterizzato da un paesaggio variabile a seconda dell’altitudine: boschi cedui costituiti da castagni e querce lasciano il posto a faggi ed abeti sugli alti crinali. I castagneti da frutto che caratterizzano buona parte della vegetazione hanno rappresentato, in passato, la maggiore risorsa economica ed alimentare della popolazione, portando allo sviluppo di mulini ad acqua per la produzione di farina di castagne. Proprio questo ricco alimento e la famiglia Bardi, feudataria del territorio, rappresentano le sorgenti primarie dell’antica Festa della Pulendina.

Le bellezze artistiche del territorio montano sono principalmente legate alla famiglia de’ Bardi. San Quirico, come già detto, su sede della loro residenza nel Casone. La splendida costruzione, oggi finemente ristrutturata, fu edificata dal 1702 al 1706 per volere del Conte Ridolfo con la costruzione dell’Oratorio e dell’annessa Galleria. Il complesso fu sede della Compagnia di San Nicola di Bari, preposta alle necessità degli abitanti più bisognosi del contado.

L’Oratorio ospita preziose opere settecentesche: nel vestibolo sono visibili la raffigurazione della Vergine e Santi di Giovan Camillo Sagrestani, due medaglioni e raffinate acquasantiere in bronzo dell’aretino Massimiliano Soldani Benzi, probabile autore del progetto di costruzione dell’oratorio.L’Oratorio ospita preziose opere settecentesche: nel vestibolo sono visibili la raffigurazione della Vergine e Santi di Giovan Camillo Sagrestani, due medaglioni e raffinate acquasantiere in bronzo dell’aretino Massimiliano Soldani Benzi, probabile autore del progetto di costruzione dell’oratorio.
All’interno, oltre a sobri stalli lignei ed un prezioso organo datato 1699, si può osservare la pala d’altare con Madonna con Bambino in Gloria e San Nicola da Bari in atto di consegnare la dote a tre fanciulle povere del fiorentino Antonio Maria Pucci.

La Galleria, caratterizzata dalla monumentale scalinata in pietra che si scioglie in un luminoso salone, ospita due ritratti di Pietro Leopoldo e sua moglie ed una copia dell’Assunzione della Vergine del pittore tardo-barocco Alessandro Gherardini.

Altri monumenti di rilievo del territorio sono la Pieve di San Ippolito, impreziosita da altari laterali con tele rinascimentali, una delle quali riferibile a Giovanni Bizzelli, e la Rocca di Sasseta, antica fortificazione che fu prima degli Alberti, poi dei Bardi. E’ qui che vissero prima del trasferimento nel Casone.  All’interno di quelle che una volta erano le mura, oggi sono visibili il palazzo con il cassero ed il mastio. L’attigua chiesa dedicata a Sant’Agata risalente al XVI secolo.